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Macchinari

Aurelio Gatti

Figlio del più noto e dotato Bernardino Gatti dal quale ereditò il soprannome di Sojaro, nacque con ogni probabilità a Cremona nel 1556 e iniziò la sua carriera proprio al seguito del padre, impegnato nella città di Parma. Divenne la figura di primo piano tra la scomparsa di Carlo Urbino ( 1585) e l’inizio del XVII secolo. Ebbe diverse commissioni in tre principali luoghi : Romano di Lombardia, Soncino e Crema con tutto il suo contado. Morì nel 1602 all’età di 46 anni ed è sepolto in S.Sepolcro a Piacenza dove ha lasciato la sua ultima opera. Da ricordare in Crema, oltre l’intervento a S.Maria ( 1585-86), le tre tele di San Benedetto, le due CROCEFISSIONI ai Sabbioni e in San Bernardino di città dove troviamo anche un’altra pala. A Offanengo è conservato il suo ciclo del ROSARIO dove si avvale anche dell’uso di stampe.